No alla pesca nell'oasi dell'Entella
No alla pesca nell'oasi dell'Entella
La dimenticanza di attrezzatura da pesca da parte di pescatori "distratti" è una delle cause di maggiore danno alla fauna selvatica e domestica inselvatichita presente nell'Oasi faunistica provinciale dell'Entella.
Filo di nylon, ami, rapala, ecc. sono recuperati quotidianamente dai volontari di Ayusya nel greto del fiume, appesi agli alberi, lungo i ponti.
Molto spesso questi oggetti purtroppo sono la causa di gravi mutilazioni e decessi per l'avifauna fluviale.
Il filo di nylon impastoia le zampe degli uccelli a volte in modo talmente invasivo da richiedere l'amputazione dell'arto.
Una scena a cui molte persone hanno assistito è la morte in volo per "garrotamento" di un piccione agganciato da un suo simile con filo da pesca su entrambe le zampe: l'animale, che morirà soffocato, si trova a terra, l'altro effettuando un volo radente sul primo, lo solleva, suo malgrado, e lo trasporta sino a quando le forze glielo permetteranno.
Ai volontari è accaduto di trovare un piccione ancora legato al malcapitato simile che, nel frattempo, era stato divorato dai topi. Il piccione quindi ha assistito a tutto il pasto obbligato alla presenza ed al terrore di poter essere a sua volta preda di animali onnivori o carnivori.
Ami conficcati nelle zampe, nelle ali degli uccelli oppure ancora deglutiti da anatre o gabbiani sono tra i casi più frequenti in cui i volontari ed i veterinari di zona si imbattono.