Aggiornamento "dell'ultim'ora"
Aggiornamento "dell'ultim'ora"
Pur non schierandoci per Statuto non possiamo che bocciare:
Elezioni regionali LIGURIA - il candidato presidente del PDL Sandro Biasotti inserisce dettagliatamente nel proprio programma la caccia "spara-tutto"
su spinta soprattutto della Lega Nord accolte nel programma del centro-destra ligure tutte le richieste più estremistiche delle associazioni venatorie locali, dalla riduzione dei parchi e delle altre aree protette regionali, alla caccia in deroga a specie protette (nonostrante la condanna della Corte di Giustizia UE per la caccia allo storno illegale in passato autorizzata dal Consiglio regionale ligure), e via elencando con impianti di cattura per uccelli selvatici da destinare a richiami vivi per la cacccia, con cacce vietate dalla normativa statale (in orario oltre il tramonto, o diversamente dall'opzione di caccia prescelta, ecc.), sino al surrettizio finanziamento delle associazioni dei cacciatori !!!
Caccia no-limits nel programma del candidato alla presidenza della Regione Liguria per il PDL, il deputato Sandro Biasotti
da
http://www.sandrobiasotti.it/programma
pagg. 40 e 41
"Attività venatoria
E’ profondamente mutata negli ultimi anni. Il cacciatore, da utente inconsapevole si va trasformando sempre più in attore, di primo piano, della gestione ambientale.
La caccia non deve essere il facile bersaglio di un ambientalismo spesso irragionevole, ma diventare lo strumento che coadiuvi per la tutela ed il governo
del territorio. Conciliare caccia e ambiente, coniugare la tradizione delle nostre campagne con le nuove sensibilità, salvaguardare il territorio rendendolo fruibile
alla gente e trasformare un problema in risorsa.
Gli strumenti sono in mano alla Regione, che dovrà impostare l'azione
amministrativa e legislativa verso la formazione di un nuovo cacciatore, capace di
diventare il protagonista nella gestione del bene ambiente, equilibrando le
esigenze dello ambiente e dell’ agricoltura al prelievo della fauna.
A questo fine, daremo l’ avvio ad uno strumento legislativo regionale che dovrà
essere in grado di riconciliare il mondo agricolo, con quello venatorio ed
entrambi con l’ ambiente.
I punti centrali saranno rivolti alla caccia delle specie la cui presenza eccessiva,
va ad incidere negativamente sulle attività agricole ed un ripensamento della
caccia agli ungulati più moderna ed adatta alla nostra realtà.
Scopo è quello di raggiungere un controllo delle specie il cui proliferare ha reso
problematica la loro presenza con la realtà agricola (es. il cinghiale, i daini ed i
caprioli), che non dovranno restare un problema fuori controllo, ma divenire
una risorsa economica e territoriale.
Ecco in sintesi le nostre azioni portanti in questo settore:
· corretta applicazione dell’articolo 9 della Direttiva europea 79/409 CEE
concernente il prelievo in deroga di avifauna selvatica;
· reintroduzione della mezzora dopo il tramonto per l’esercizio della caccia alla
selvaggina migratoria da appostamento;
· estensione della possibilità di compiere il controllo faunistico alle specie
“opportuniste” (corvidi, mammiferi, ecc);
· revisione e ridefinizione dei confini dei Parchi naturali regionali, recuperando la
norma sul “Paesaggio Protetto”, prevedendo la presenza dei cacciatori nei consigli
degli Enti;
· pagamento da parte dei cacciatori solo dei danni arrecati dalla fauna selvatica
cacciabile e non da tutti gli animali selvatici;
· ricorso e utilizzo anche della vigilanza volontaria per svolgere le azioni di controllo
faunistico in particolare della specie cinghiale;
· realizzazione di un centro di cattura regionale, in caso di costante inadempimento
delle province, per il reperimento e la fornitura di richiami vivi;
· revisione delle zone SIC e ZPS;
· valorizzazione del lavoro delle Associazioni venatorie a livello regionale;
· introduzione della possibilità di svolgere un numero di giornate di caccia (10) in
una forma o opzione diversa rispetto a quella scelta esercitata. "
Elezioni regionali LIGURIA - il candidato presidente del PDL Sandro Biasotti inserisce dettagliatamente nel proprio programma la caccia "spara-tutto"
su spinta soprattutto della Lega Nord accolte nel programma del centro-destra ligure tutte le richieste più estremistiche delle associazioni venatorie locali, dalla riduzione dei parchi e delle altre aree protette regionali, alla caccia in deroga a specie protette (nonostrante la condanna della Corte di Giustizia UE per la caccia allo storno illegale in passato autorizzata dal Consiglio regionale ligure), e via elencando con impianti di cattura per uccelli selvatici da destinare a richiami vivi per la cacccia, con cacce vietate dalla normativa statale (in orario oltre il tramonto, o diversamente dall'opzione di caccia prescelta, ecc.), sino al surrettizio finanziamento delle associazioni dei cacciatori !!!
Caccia no-limits nel programma del candidato alla presidenza della Regione Liguria per il PDL, il deputato Sandro Biasotti
da
http://www.sandrobiasotti.it/programma
pagg. 40 e 41
"Attività venatoria
E’ profondamente mutata negli ultimi anni. Il cacciatore, da utente inconsapevole si va trasformando sempre più in attore, di primo piano, della gestione ambientale.
La caccia non deve essere il facile bersaglio di un ambientalismo spesso irragionevole, ma diventare lo strumento che coadiuvi per la tutela ed il governo
del territorio. Conciliare caccia e ambiente, coniugare la tradizione delle nostre campagne con le nuove sensibilità, salvaguardare il territorio rendendolo fruibile
alla gente e trasformare un problema in risorsa.
Gli strumenti sono in mano alla Regione, che dovrà impostare l'azione
amministrativa e legislativa verso la formazione di un nuovo cacciatore, capace di
diventare il protagonista nella gestione del bene ambiente, equilibrando le
esigenze dello ambiente e dell’ agricoltura al prelievo della fauna.
A questo fine, daremo l’ avvio ad uno strumento legislativo regionale che dovrà
essere in grado di riconciliare il mondo agricolo, con quello venatorio ed
entrambi con l’ ambiente.
I punti centrali saranno rivolti alla caccia delle specie la cui presenza eccessiva,
va ad incidere negativamente sulle attività agricole ed un ripensamento della
caccia agli ungulati più moderna ed adatta alla nostra realtà.
Scopo è quello di raggiungere un controllo delle specie il cui proliferare ha reso
problematica la loro presenza con la realtà agricola (es. il cinghiale, i daini ed i
caprioli), che non dovranno restare un problema fuori controllo, ma divenire
una risorsa economica e territoriale.
Ecco in sintesi le nostre azioni portanti in questo settore:
· corretta applicazione dell’articolo 9 della Direttiva europea 79/409 CEE
concernente il prelievo in deroga di avifauna selvatica;
· reintroduzione della mezzora dopo il tramonto per l’esercizio della caccia alla
selvaggina migratoria da appostamento;
· estensione della possibilità di compiere il controllo faunistico alle specie
“opportuniste” (corvidi, mammiferi, ecc);
· revisione e ridefinizione dei confini dei Parchi naturali regionali, recuperando la
norma sul “Paesaggio Protetto”, prevedendo la presenza dei cacciatori nei consigli
degli Enti;
· pagamento da parte dei cacciatori solo dei danni arrecati dalla fauna selvatica
cacciabile e non da tutti gli animali selvatici;
· ricorso e utilizzo anche della vigilanza volontaria per svolgere le azioni di controllo
faunistico in particolare della specie cinghiale;
· realizzazione di un centro di cattura regionale, in caso di costante inadempimento
delle province, per il reperimento e la fornitura di richiami vivi;
· revisione delle zone SIC e ZPS;
· valorizzazione del lavoro delle Associazioni venatorie a livello regionale;
· introduzione della possibilità di svolgere un numero di giornate di caccia (10) in
una forma o opzione diversa rispetto a quella scelta esercitata. "