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L'ennesima morte

L'ennesima morte



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Era il 15 settembre 2007 quando un cittadino ha scorto un "mucchietto informe" di piume marrone-grigiastro.
Un pulcinotto di gabbiano reale giaceva morto sulla sponda est del fiume Entella.
L'ambulatorio veterinario Levante di Chiavari nel proprio referto ha espressamente detto che il giovane animale è deceduto per impedimento nella deambulazione e nell'assunzione di cibo. E' morto quindi di fame e di sete per l'impossibilità sia a camminare, sia a volare, sia ad ingerire cibo.
Per l'ennesima volta denunciamo il degrado del fiume dovuto ad incuria grave da parte di coloro che si definiscono pesca - sportivi. Chilometri di filo di nylon, ami, rapala, catenelle, galleggianti, ecc. vengono ogni anno rinvenuti nell'alveo e, purtroppo, sui e nei corpi dell'avifauna presente in quella che dovrebbe essere un'Oasi.
Chissà quando la Provincia prenderà coscienza della necessità di vietare qualsivoglia forma di pesca all'interno, quanto meno, dell'Oasi avifaunistica?

L'ultimo gabbiano: aprile 09

L'ultimo gabbiano: aprile 09



fasi
Il gabbiano reale è stato catturato e soccorso dopo molte ore dal suo avvistamento sul fiume Entella.
Diversi cittadini lo avevano notato: un povero uccello rovinato non si sa da cosa.
Da cosa? Filo da pesca.
E' stato possibile recuperarlo sul ponte della Libertà sito tra i comuni di Chiavari e di Lavagna.
Il volatile è stato prontamente trasferito nell'ambulatorio veterinario Levante di Chiavari.
E' stato liberato dal lunghissimo filo di nylon che gli impediva una libera deambulazione e, soprattutto, di nutrirsi.
E' stato ricoverato tre giorni, il tempo per garantirgli una ripresa ed una copertura antibiotica.
Quando si potrà avere un'Oasi faunistica (quale è sulla carta quella dell'Entella) libera da pesca sportivi maldestri e ricca di un corpo di vigilanza degno di questo nome?

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Pesca di frodo

Pesca di frodo



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Come se non bastassero i danni dei pesca sportivi "distratti" che lasciano ami, lenze, rapala, ecc. in alveo o sugli argini, ci sono anche pescatori di frodo (foto del 1° agosto '10). Ovviamente presenza pressoché costante anche se non assidua, che può contare su una vigilanza impreparata in tema di pesca o addirittura che si sente autorizzata a non occuparsene perché non di competenza diretta.

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