2008: l'anno della rana.
“Secondo i biologi della conservazione, la scomparsa delle rane è l'emblema dei gravi mutamenti che stiamo portando al clima globale.Per questo è necessario sensibilizzare l'opinione pubblica ed intraprendere iniziative, che si svolgeranno tutto l'anno come conferenze, dibattiti, mostre e studi, per tutelare le specie anfibie e così tutti gli altri abitanti del pianeta.”
http://xoomer.alice.it/laretedellavita/Anno%20della%20Rana.htm
Balene, caccia e giappone
Balene, caccia e Giappone
E' disponibile sul sito di AgireOra una bella intervista al Capitano Paul Watson, presidente di Sea Shepherd, che potete leggere a questa pagina:
http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=379
Vogliamo ora invitarvi a fare la vostra parte per difendere le balene e sostenere l'impresa degli equipaggi delle navi di Sea Shepherd.
L'annuncio giapponese dopo le minacce australiane di ricorrere alla giustizia internazionale
Non cambia però l'obiettivo di catturare complessivamente circa mille animali
Caccia alle balene, Tokyo ci ripensa: "Non uccideremo più le megattere"
TOKYO - Parziale ripensamento del Giappone nella sua scelta di proseguire la caccia alle balene malgrado le proteste piovute su Tokyo dai governi di mezzo mondo. Da oggi in poi la flotta di baleniere del Sol Levante attualmente impegnata nell'Antartide non ucciderà più le megattere, specie ritenuta a rischio di estinzione, senza però rinunciare a portare avanti l'obiettivo di catturare complessivamente circa mille esemplari entro l'inizio del 2008.
A dare l'annuncio dello stop, precisando che durerà uno o due anni, è stato un portavoce del governo giapponese. La scelta fa seguito alla decisione australiana di spedire unità della guardia costiera per pattugliare le acque antartiche a caccia di prove da utilizzare in un eventuale processo contro il Giappone davanti alla giustizia internazionale.
"La nostra scelta dovrebbe avere l'effetto di migliorare le relazioni con l'Australia - ha osservato il portavoce del governo giapponese - ma dipende da come viene accolta. Gli australiani danno un nome ad ogni megattera, per le quali provano sentimenti di grande affetto, qualcosa che io non riesco a capire, ma in Australia è un vero e proprio sentimento nazionale".
Le quote fissate originariamente dal Giappone per la caccia alle balene (che Tokyo si ostina a definire una "missione scientifica") prevedevano l'uccisione di cinquanta esemplari di megattere. In Giappone la carne di balena è considerata una prelibatezza gastronomica.
(21 dicembre 2007)
Queste sono le parole del Cap. Watson:
-------------Personalmente cerco di boicottare qualsiasi prodotto giapponese che posso. Comunque il più efficace è quello di boicottare le macchine giapponesi. La miglior tattica è quella di ordinare un'auto nuova (specialmente un ibrido) e poi qualche settimana dopo annullare l'ordine portando come motivazione appunto il massacro delle balene che conduce il Giappone. Sicuramente al Governo Giapponese arriverebbe il messaggio.
Ogni persona che prende la parola in difesa delle balene contribuisce a difenderle. Le ambasciate giapponesi e norvegesi devono essere sempre a conoscenza del disdegno della gente per questa barbarie. La gente può scrivere, protestare, boicottare i prodotti e utilizzare le proprie capacità, la propria immaginazione e talento per aiutare le balene.
Allora, l'invito e' di leggere attentamente l'intervista, e scrivere alla redazione del giornale che leggete abitualmente, o della radio che ascoltate abitualmente, una lettera per sollevare questo problema.
La seconda cosa da fare è EVITARE tutti i prodotti giapponesi: non comprate nulla fabbricato in Giappone, e invitate i vostri conoscenti a fare altrettanto.
La terza cosa è scrivere all'ambasciata e al consolato giapponese in Italia per esprimere la vostra protesta e informarli del boicottaggio commerciale.
Qui di seguito i recapiti e la lettera-tipo, da personalizzare.
Non sono purtroppo disponibili sui siti di ambasciata e consolato degli indirizzi e-mail per contatti, ma ci sono fax, telefono, posta normale: impiegherete un po' di più, ma vi chiediamo di investire questi 15 minuti di tempo per protestare a difesa delle balene!
Ambasciata del Giappone in Italia
Via Quintino Sella, 60, 00187 Roma, Italia
Tel: (+39)-06-487-991
Fax: (+39)-06-487-3316
http://www.it.emb-japan.go.jp/index.htm
Consolato generale del Giappone a Milano
Via Privata Cesare Mangili 2/4 20121 Milano ITALIA
Tel: +39 02 624 1141 (Centralino)
Fax +39 02 6597201
http://www.milano.it.emb-japan.go.jp/index.htm
Lettera-tipo:
--------------
All'Ambasciata del Giappone in Italia
Al Consolato generale del Giappone a Milano
Egregi signori,
mi unisco alla protesta contro l'attività di caccia alle balene compiuta da alcune baleniere giapponesi con il beneplacito del Vostro Governo.
Questa caccia è, oltre che eticamente inaccettabile, anche totalmente ILLEGALE, uccide animali che hanno tutto il diritto di vivere liberi nel mare, e viene effettuata per motivi futili.
Io certamente farò attenzione a non comprare alcun prodotto giapponese, né mi recherò in Giappone per turismo, ed esorterò amici e conoscenti a fare altrettanto, fino a che il Vostro Paese non si deciderà a smettere con questa barbara usanza e a rispettare le leggi internazionali.
Distinti saluti,
.. nome cognome ...
vostro recapito per la risposta
--------------------
Preghiamo tutti di partecipare e concludiamo con questa risposta del Capitano Watson:
DOMANDA: Lei ha certamente riflettuto molto sul perché il Giappone insista a creare sempre più disgusto a livello internazionale ogni anno che passa. Il loro massacro nei mari non porta alcun vantaggio economico, la carne è troppo contaminata per poterla mangiare in modo sicuro, e gran parte della comunità mondiale ci pensa due volte prima di acquistare prodotti giapponesi. Secondo lei, quale potrebbe essere la loro motivazione?
CAPITANO WATSON: Il Giappone ha liberamente ammesso che l'industria che si basa sulla caccia alle balene non è una necessità economica. Ha perfino affermato che è una questione d'orgoglio nazionale. Dice di avere il diritto assoluto di sfruttare le risorse marine negli oceani del mondo e nessun altro governo o organizzazione non governativa ha il diritto di intromettersi sulle sue attività.
Grazie a tutti,
AgireOra Network
Disinfestazioni anti zanzara e sterminio di api
Disinfestazioni anti zanzara e sterminio di api
Le disinfestazioni anti-zanzare sono una importante concausa nello sterminio delle api
Non sono soltanto i pesticidi usati in agricoltura (neonicotinoidi)
i responsabili della morte negli alveari italiani
Le disinfestazioni antizanzare - che negli ultimi anni hanno acquistato in tutta Italia proporzioni allarmanti, come fosse una “moda” dilagante - si servono in modo irresponsabile, quanto inutile, di irrorazioni di insetticidi chimici (piretroidi, esteri fosforici, ecc), di frequente anche revocati dall’Unione Europea, le cui schede tecniche indicano quasi sempre un effetto letale sulle api.
Tali irrorazioni non rispettano le leggi regionali a tutela della biodiversità, né quelle che vietano i trattamenti chimici durante le fioriture: è infatti da maggio a settembre, periodo in cui le api raccolgono il nettare, che viene permesso e consigliato lo spargimento di migliaia di tonnellate di insetticidi nell’ambiente.
La colpa per lo sterminio delle api, come pure per quello di tanti altri insetti utili all’ambiente e alla biodiversità – oltre che indispensabili all’agricoltura per l’impollinazione delle piante - va dunque addebitata in buona parte alle Amministrazioni locali che autorizzano (e spesso effettuano in prima persona) una “lotta anti-zanzara”, derivata da cattiva informazione e spinta di interessi commerciali.
Il Comitato scientifico EQUIVITA, che a tutela della salute umana ha promosso negli ultimi tre anni, insieme a numerose altre associazioni, la campagna contro le irrorazioni aeree anti-zanzare, sta facendo il possibile per sensibilizzare gli amministratori locali sui gravissimi danni che tali interventi recano alla salute umana.
Il Comitato Scientifico EQUIVITA:
* si schiera con gli apicoltori e gli agricoltori di tutta Italia in difesa dei loro prodotti e del loro lavoro;
* ricorda che le irrorazioni insetticide, anche per l’alta residualità, hanno gravi effetti tossici su tutti i viventi, uomo compreso (con aumento dei tumori, delle malattie neurodegenerative quali Parkinson e Alzheimer, della sterilità, delle malformazioni, ecc.), mentre non riescono a debellare le zanzare, che si spostano da un territorio all’altro, acquistano in breve tempo la “resistenza” alle sostanze impiegate (creando la necessità di ricorrere a dosi sempre più elevate) e si avvantaggiano della scomparsa dei loro predatori
* ricorda che, come dichiarano gli esperti all’unanimità, l’unica lotta efficace alle zanzare è quella larvicida;
* ritiene sia molto allarmante avere perso già metà del patrimonio in api, con un calo di 110.000 quintali di miele all’anno (250 milioni di € di danni)
* invita gli apicoltori danneggiati nella loro produzione (o coloro che potrebbero esserlo) a chiedere il risarcimento danni ai Comuni che, nel loro territorio, praticano irrorazioni aeree contro le zanzare, e permettono ai cittadini, sia singolarmente che nei condomini, di irrorare nell’ambiente insetticidi chimici.
Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. +39.06.3220720, +39.335.8444949
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