pdl2157: sperimentazione animale
pdl2157: sperimentazione animale
Progetto: Lettera aperta “Etica e vegetarismo – per una par condicio nella comunicazione”.
Milano, 20 aprile 2009
Premessa.
l’idea della formulazione di una dichiarazione pro-vegetarismo (intendendo convenzionalmente con tale termine le varie forme di rinuncia totale o parziale all’assunzione di alimenti di origine animale) sotto forma di lettera aperta e sottoscritta da associazioni e illustri cittadini non è una novità. Tuttavia, per iniziativa di alcuni cittadini, si è deciso nel 2007 di promuovere una petizione nei riguardi dei media che martellano giornalmente la popolazione con messaggi che invitano al consumo di prodotti di origine animale o boicottano il vegetarismo.
La dichiarazione é stata presentata a Milano (Casa della cultura) il 1° marzo 2008, alla presenza di numerose associazioni e di un folto pubblico. Assenti i media, nonostante gli inviti personali e alle varie testate. L’evento è stato videoregistrato da un operatore professionista simpatizzante e gli interventi dei relatori e del pubblico sono disponibili su Youtube ai seguenti indirizzi:
http://it.youtube.com/watch?v=Of7Y7BKYZ6o&feature=related
http://it.youtube.com/profile?user=hustonmax&view=videos
Fasi del progetto.
a) Formulazione della “Lettera aperta” da parte del “Comitato di iniziativa” (1) (conclusa).
b) Presentazione iniziale della “Lettera aperta” ad intellettuali e professionisti invitandoli ad aderire come “Comitato promotore” (conclusa).
c) Invito iniziale alle associazioni sensibili al problema ad aderire (conclusa).
d) Presentazione della “Lettera aperta” ai media (conclusa).
e) Raccolta di ulteriori adesioni e pubblicazione periodica del documento (in itinere).
f) Eventuale nuova presentazione al pubblico e ai media (da stabilire).
Le attività sono coordinate dal G.L.E.A.(2), Gruppo di lavoro per l’etica aspecista, costituito dai firmatari del “Manifesto per un’etica interspecifica” (v. “Manifesto” sul sito web: www.antispec.org e relativa “Carta del G.L.E.A.”).
Dal 1° marzo 2008 il progetto è entrato nella fase e), che consiste nella continuazione della raccolta di adesioni al Comitato promotore da parte di professionisti ed intellettuali, ed all’iniziativa stessa da parte delle associazioni. Si invitano pertanto gli aderenti a diffondere il presente documento ed a pubblicare la “Lettera aperta” (v. oltre) ove opportuno.
Note: la “Lettera aperta” è stata allegata alla Petizione popolare permanente inviata il 1° ottobre 2008 al Presidente del Consiglio dei Ministri ed alle principali istituzioni parlamentari (v. sito www.antispec.org > Home page > Campagne in corso) quale dimostrazione della sensibilità dei cittadini verso gli esseri senzienti non umani.
E’ stata inoltre distribuita al pubblico in occasione della 1° giornata mondiale per l’abolizione della carne, il 31 gennaio 2009, durante la manifestazione tenutasi a Piazza Duomo, a Milano, e della conferenza stampa per la presentazione del Veggie pride, sempre a Milano, il 18 aprile 2009. Verrà distribuita al pubblico il 16 maggio 2009 in occasione del Veggie pride 2009, sempre a Milano.
Adesioni:
- L’adesione è effettuata per volontà espressa in forma scritta e comunicata al Comitato di
iniziativa. E’ indispensabile un indirizzo e-mail (o postale) dei firmatari.
Per aderire al progetto si prega di inviare una e-mail al Movimento Antispecista, all’indirizzo:
Per i professionisti si prega di indicare, nome, cognome, professione e città di residenza. Per le associazioni, la denominazione sociale, il nome del/della rappresentante legale, e la città dove l’associazione ha la sede principale. Per eventuali informazioni, contattare: Massimo Terrile, stesso indirizzo, o telefonare allo 039.6065817.
Codice deontologico.
Si propone in parte quello utilizzato per la stesura del “Manifesto” (v. sopra), ossia:
- Affermare solo verità scientificamente dimostrate.
- Non negare il lecito per prevenire l’illecito.
Osservazioni.
La “Lettera aperta - Etica e vegetarismo – per una par condicio nella comunicazione ” è stata formulata da parte del Comitato di iniziativa, scegliendo con cura i termini per evitare smentite o contestazioni troppo facilmente opponibili, in base alle seguenti considerazioni:
a) Nella formulazione dei principi cui attenersi, è stato fatto generico riferimento al consumo di alimenti di origine animale in quanto tutti i prodotti che oggi derivano dallo sfruttamento degli animali (e quindi non solo carne e pesce, ma anche latticini e uova) sono – come è ben noto - causa di sofferenza e di morte. Vedi ad esempio i metodi brutali di sfruttamento di bovini, ovini e caprini per la produzione del latte, la conseguente necessaria macellazione dei giovani maschi, l’assurda stabulazione in gabbie angustissime delle galline per la produzione delle uova e la relativa atroce uccisione di massa dei pulcini maschi.
b) La cancerogenicità della carne (ma non del pesce) è presunta dagli studi epidemiologici solo a seguito di una alimentazione basata su un forte consumo di tale sostanza. E’ pertanto improponibile chiedere oggi la pubblicazione di un messaggio in tal senso in quanto sarebbe controproducente (consumi limitati sarebbero allora accettabili?). Inoltre, contravverrebbe il secondo principio del codice deontologico proposto: non vietare il lecito per prevenire l’illecito; da un punto di vista dietetico, infatti, un limitato consumo di carni non pare sia fonte di patologie.
c) Nella richiesta di un messaggio che accompagni le “rubriche” radiofoniche o televisive, la frase “alimenti non indispensabili” è un fortissimo colpo all’industria dei prodotti di origine animale, e l’affermazione è provata scientificamente. L’aspetto etico della sofferenza degli animali completa il messaggio, che così formulato si rivela difficilmente attaccabile.
d) Si è pensato di indirizzare la richiesta di par condicio (escludendo per forza maggiore le comunicazioni pubblicitarie a pagamento) a tre principali tipi di informazione:
- le rubriche gestite autonomamente dai media stessi (arte culinaria, salute, ecc..)
- le trasmissioni radiofoniche e televisive (interviste, dibattiti, ecc..)
- gli articoli sulla stampa.
______________________
(1) Bruno Fedi; Filippo Lombardi; Annamaria Manzoni, Valerio Pocar, Massimo Terrile.
(2) G.L.E.A. – Gruppo di lavoro per l’etica aspecista – Firmatari del “Manifesto per un’etica interspecifica” - presso: Movimento Antispecista - Massimo Terrile, via Principale 11 – 20050 Correzzana (MB).
_________________________
Lettera aperta: Etica e vegetarismo – per una par condicio nella comunicazione
Versione del 1° marzo 2008
Pag. 1/2
Premessa.
Le “Linee guida per una sana alimentazione italiana” del 2003, in seguito ai recenti studi epidemiologici sul cancro e le malattie cardiovascolari, suggeriscono di limitare al massimo il consumo di carni e di grassi animali, ed aumentare invece il consumo di cereali, legumi, ortaggi e verdure nell’alimentazione (1).
Il rapporto della American Dietetic Association e dei Dietitians of Canada del 2003 (2) conferma che una dieta vegetariana equilibrata (come devono essere tutte le diete) è salutare ed è fattore di prevenzione di molte malattie, dal cancro, all’arteriosclerosi, all’infarto, ecc. (2).
E’ noto che il metabolismo umano non ha bisogno di aminoacidi essenziali di origine animale per generare le catene proteiche necessarie al proprio nutrimento, e nemmeno di alimenti di origine animale per assimilare sali minerali, acidi grassi, carboidrati, fibre, vitamine, e quanto altro serve ad una equilibrata e sana nutrizione, essendo tutti questi nutrienti contenuti anche in alimenti di origine vegetale. Solo in assenza di latticini o uova (ossia nella dieta vegana) è necessario integrare l’alimentazione con la semplice assunzione di vitamina B12.
E’altresì noto che il consumo di carne nei paesi più ricchi, causa di enorme spreco di risorse idriche e alimentari sottratte alle popolazioni più indigenti, costituisce grave impatto alla lotta contro la fame nel mondo, e serio pregiudizio alla giustizia sociale ed alla pace (3).
Infine, considerando che gli animali sono esseri senzienti soggetti al dolore ed allo stress emotivo, in grado di provare sentimenti ed avere capacità cognitive, non si può non concludere che allevare, sfruttare, far soffrire e uccidere animali per l’alimentazione o altri consumi, nei paesi dove è possibile disporre di cibo (vegetale) e di material inorganici o vegetali per le altre esigenze, è altamente riprovevole dal punto di vista morale.
Si sollecitano pertanto gli organi di informazione ad aderire ad un protocollo etico (v. allegato) nella comunicazione, in relazione a tali argomenti ampliamente condivisi dai firmatari della presente.
_______________
Note
(1) v. Linee Guida per una sana alimentazione italiana, revisione 2003 (Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, e Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) sul sito: www.inran.it/servizi_cittadino/star_bene/guida_corretta_alimentazione/Linee%Guida.pdf
(2) v. sito www.scienzavegetariana.org, “Sintesi della posizione dell’A.D.A. e dei Dietitians of Canada: diete vegetariane”, a cura della dr.ssa Luciana Baroni.
(3) v. L’Espresso, Salute, del 25.5.2006, “Alimentazione/I vantaggi dei vegetali”, pag. 193, “Carne sotto accusa” (stime FAO), ed il rapporto della FAO “Livestock’s long shadow” del 29/11/2006 (fonte REUTERS).
Lettera aperta: Etica e vegetarismo – per una par condicio nella comunicazione
Versione del 1° marzo 2008
Allegato Pag. 2/2
Proposta di una par condicio nella comunicazione riguardo all’alimentazione vegetariana.
Appello ai media.
L’appello alla sottoscrizione ed all’osservanza del seguente protocollo etico viene lanciato dai sottoscrittori della dichiarazione “Etica e vegetarismo – per una par condicio nella comunicazione ” a media, pubblicisti, editori e pubblicitari, al fine di consentire e sollecitare una più equa informazione al pubblico in merito agli aspetti etici e salutistici del vegetarismo (in tutte le sue forme), verso la pubblicizzazione e la disinformazione relative all’alimentazione basata su prodotti di origine animale.
Protocollo etico.
a) Ogni rubrica dove si suggerisca il consumo di alimenti di origine animale, verrà accompagnata dal messaggio “ Alimenti non indispensabili - il loro consumo comporta la sofferenza e la morte degli animali”.
b) Ogni trasmissione nella quale si affermi la necessità del consumo di alimenti di origine animale verrà effettuata in contraddittorio paritetico con medici o dietologi sostenitori del vegetarismo.
c) Ogni articolo nel quale si affermi la necessità del consumo di alimenti di origine animale verrà affiancato da un pari articolo di medici o dietologi sostenitori del vegetarismo.
Adesioni al 18 aprile 2009
A) Comitato promotore (ordine alfabetico).
1. Silvia Amodio – fotografa, giornalista; Firenze.
2. Stefano Antonutti – imprenditore; Udine.
3. Alessandro Arrigoni – filosofo, zooantropologo; Siena.
4. Elena Baistrocchi – biologa, primatologa; Firenze.
5. Vilma Baricalla – storica della filosofia ambientale e saggista; Firenze.
6. Federico Bartolozzi – ricercatore e saggista; Varese.
7. Ivonne Bassoli – pittrice; Varese.
8. Emanuela Biancuzzi – artista/illustratrice; Udine.
9. Giovanna Boerci – counselor filosofico; Pavia.
10. Cleonice Bonalberti – erborista, esperta in dietetica vegetariana; Viggiù (VA).
11. Christian Brunetta – geometra; Udine.
12. Silvia Buzzelli – associata di procedura penale europea; Milano.
13. Stefano Cagno – psichiatra; Milano.
14. Chiara Catapano – psicologa, psicoterapeuta; Napoli.
15. Stefano Cattinelli – veterinario; Trieste.
16. Giancarlo Cardini – pianista e compositore; Firenze.
17. Silvana Castignone – già ordinaria di filosofia del diritto; Genova.
18. Diana Cerini – associata di diritto privato comparato; Milano.
19. Carlo Consiglio – presidente LAC; Roma.
20. Marinella Correggia – giornalista, raccoglitrice di alimenti vegetali; Poggio Mirteto (Ri).
21. Margherita d’Amico – scrittrice e pubblicista; Roma.
22.Anna De Rose – veterinaria; Napoli.
23. Paola Di Pace – giornalista; Napoli.
24. Maria Fazio – impiegata; Bibbiena (Ar).
25. Bruno Fedi - urologo, già primario anatomo-patologo; Terni.
26. Ilaria Ferri – biologa; Roma.
27. Anna Carola Freschi – sociologa; Firenze.
28. Goffredo Fofi – scrittore, direttore di riviste culturali; Roma.
29. Enrico Giannetto – ordinario di storia della fisica; Bergamo.
30. Filippo Lombardi - regista teatrale; Milano.
31. Luigi Lombardi Vallauri – ordinario di filosofia del diritto; Firenze.
32. Annamaria Manzoni – psicologa, psicoterapeuta; Milano.
33. Paola Maugeri – giornalista e conduttrice TV; Milano.
34. Marco Maurizi – filosofo, ricercatore; Bergamo;
35. Aurelio Melone – biologo, virologo; Roma
36. Franca Meotti – psicoanalista; Milano.
37. Edgar Meyer – giornalista, responsabile Ufficio diritti animali; Provincia di Milano.
38. Salvatore Mongiardo – scrittore; Milano.
39. Enrico Moriconi – veterinario, consigliere Regione Piemonte; Torino.
40. Roberto Mucelli – psicoterapeuta e docente universitario; Roma.
41. Moni Ovadia – scrittore, autore teatrale; Milano.
42. Susanna Penco – patologa, docente universitaria; Genova.
43. Gabriele Peroni – chimico, farmacista, membro del C. Scientifico A.V.I.; Viggiù (VA).
44. Adalberto Peroni – massoterapista, naturopata; Besano (VA).
45. Ferdinando Pesce – architetto, esperto di sicurezza cantieristica; Poggio Mirteto (RI).
46. Valerio Pocar – avvocato, ordinario di sociologia del diritto; Milano.
47. Silvia Saba – antropologa, promotrice del G.L.E.A.; Roma.
48. Anna Schepis – psichiatra; Messina.
49. Maurizio Scordino – sociologo, giornalista; direttore editoriale grp; Novi Ligure (AL).
50. Virginia Sica – docente universitario; Milano.
51. Gianni Tamino – ordinario di biologia; già parlamentare italiano ed europeo; Padova.
52. Daniela Tarricone – biologa, docente universitaria; Firenze.
53. Massimo Terrile – informatico; coordinatore “Lettera aperta”; Monza.
54. Micol Toffoletti – consulente del lavoro; Udine.
55. Sabrina Tonutti – antropologa; Udine.
56. Bruno Tripodi – docente universitario; Messina.
57. Massimiliano Verga – ricercatore di sociologia del diritto; Milano.
58. Anita Vettore – veterinaria; Brescia.
59. Roberto Zarcone – associato di ginecologia e ostetricia; Napoli.
B) Associazioni e gruppi aderenti all’iniziativa (ordine alfabetico).
1. Amici del mondo animale, onlus – Luciano Bacchia; (FI).
2. Animali della Tosca (http://animalidellatosca.hopto.org).
3. Animals Asia Support Group – Chiara Catapano; (NA).
4. Animal Liberation, onlus - Serena Sartini; (RN).
5. Arca Novese, onlus – Silvia Berni; Novi Ligure (AL).
6. A.N.T.A., onlus – Bruno Mei Tomasi; Carbonia (CA).
7. Arca 2000, onlus – Daniela Ballestra; S. Benedetto del Tronto (AP).
8. Associazione Amici Animali, onlus - Manuela Pallotta; Osimo (AN).
9. Associazione Animali di città, onlus – Micol Toffoletti; Udine.
10. Associazione Anthrozoos; Firenze.
11. Associazione di Promozione sociale VEGETALIANA – A. Mollica; Empoli (FI).
12. Associazione Petrademone – Roberto Mucelli; Scandriglia (RT).
13. A.P.I.D.A., ass. per i diritti animali – Fabio Bersani; Rozzano (MI).
14. AYUSYA, ass. protezione della vita – Eugenia S. Rebecchi; S. Colombano Certenoli (GE).
15. Associazione Vegetariana Animalista – Franco Libero Manco; Roma.
16. Blocco animalista – Aurelio Melone; Roma;
17. Ca-Campagneperglianimali – Adriano Fragano; Treviso.
18. Centro Ricerca Cancro Senza Sperimentazione Animale – Maria Grazia Barbieri; Genova.
19. Collettivo Animalista – Roberto Cavallo; Paderno Dugnano (MI).
20. Comitato Europeo Difesa Animali, onlus – Roberto Tomasi; Brunate (CO).
21. ENPA sezione di Como – Marci Marelli; Como.
22. Gaia, animali & ambiente, onlus – Edgar Meyer ; Milano.
23. L.A. Lega animalista di Protezione Animali di Napoli – Mario Fraticelli; Napoli.
24. LAC Lega per l’abolizione della caccia, onlus – Carlo Consiglio; Roma.
25. LE.AN.CA. Lega antivivisezionista campana – Mirella De Simone; Napli.
26. L.A.E.R. Lega Antivivisezionista Emilia Romagna – Silvia Papotti Martelli; Bologna.
27. Movimento Antispecista – Massimo Terrile; Correzzana (MI).
28. Movimento dell’amore universale – Franco Libero Manco; Roma.
29. Movimento Ecologico Naz.le U.N.A. – Ebe Dalle Fabbriche; S. Piero a Sieve (FI).
30. Oltre la specie – Alessandra Galbiati; Cambiago (MI).
31. Progetto vivere vegan, onlus – Dora Grieco; Firenze.
32. Promiseland.it – Sauro Martella;
33. Rinascita animalista (gruppo) – Aldo Sottofattori; Ivrea (TO).
34. Società Vegetariana – Vincenzo Falabella; Genova.
35. UNA Cremona, onlus – Francarita Catelani; Cremona.
36. Unione naturisti italiani (sez. lazio) – Carlo Consiglio; Roma.
Piccioni
1° luglio 2005, tutto è immutato e nessun Comune ha ancora accolto ufficialmente ed operativamente la nostra proposta.
proposte per il contenimento delle popolazioni aviarie a forte incremento demografico
Tale programma, ovviamente, prevede lo studio ed il monitoraggio della popolazione aviaria presente sul territorio.
Abbiamo attentamente preso in esame lo studio effettuato dal Prof. Dr. Paolo Albonetti, docente del corso integrativo “Gestione della fauna Urbana presso il Dipteris (Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue Risorse), giungendo alla conclusione che gli interventi in esso contenuti sono decisamente incisivi e rispettosi delle differenti ideologie.
Tale studio infatti prevede interventi integrati atti ad utilizzare le sinergie che siano selettivi e durevoli nel tempo.
In altri termini mette in rilievo che nessun intervento singolo, anche il più drastico e pesante, avrà un effetto sicuro e duraturo.
Il Prof. Albonetti infine sottolinea che “per un buon successo è indispensabile rispettare l’etica e la dignità della specie da contenere e condividere lo svolgimento del piano di contenimento con l’opinione pubblica”.
Uno degli interventi primi sarà l’identificazione di una serie di zone cittadine dove sia consentita l’alimentazione ai colombi, vietando, nel contempo, l’alimentazione sulla restante porzione di territorio.
Ciò, oltre a soddisfare l’esigenza del cittadino sensibilizzato di nutrire gli animali permette una nuova forma di collaborazione nel rispetto di tutte le variabili oggettivamente attinenti.
“L’obiettivo finale è ottenere che le popolazioni aviarie dei centri abitati siano costituite da colonie sane e potenzialmente non dannose, numericamente dimensionate e distribuite sul territorio in armonia con le esigenze igienico sanitarie ed ecologiche di tutela dell’arredo urbano e del patrimonio artistico”.
Durante un incontro mirato con il Prof. Albonetti e la Dott.ssa Petroni si è evidenziata l’importanza della conoscenza del territorio e la possibilità, nel tempo, di persone interessate già addentro al problema disponibili a forme collaborative d’intervento.
A tal proposito l’associazione Āyusya rinnova la propria disponibilità sinergica con i Comuni in indirizzo (o altri del comprensorio chiavarese interessati in tal senso) pronta ad incontrare le Amministrazioni ed i Funzionari, congiuntamente al Dott. Albonetti, per i confronti ed i chiarimenti del caso.
In attesa di cortese riscontro (L. 241/90) vogliate gradire i nostri più distinti saluti.
N.B.:
· Attualmente, in base alla L. reg. 23/00, la Regione Liguria coprirebbe sino al 30% delle spese derivanti da questo tipo di intervento;
· I capi morti di Columba livia forma domestica prelevati dall’Associazione di Volontariato Āyusya nei comuni di Chiavari e Lavagna (comuni in cui il censimento ed il monitoraggio sono già disponibili grazie all’attività svolta dai volontari Āyusya che, a titolo volontario e gratuito, hanno permesso l’elaborazione di questi dati) sono stati inoltrati all’Istituto di Zooprofilassi grazie alla disponibilità della ASL4 che ha reso noto che i referti garantivano esiti negativi intra ed interspecifici.
Piccioni all'ex scalo merci FFSS a Rapallo
Nelle foto: due fasi del lavoro realizzato il 24 luglioL’operazione ha richiesto alcune ore di lavoro realizzato in un luogo pieno di cadaveri di piccione a diverso stato di putrefazione e chili di guano presente ovunque (15 anni di completo abbandono e consegna a 350 capi circa di volatili). L’intervento è stato portato avanti (con fatica) con guanti e mascherine (personali).
Sono stati ritirati 9 nidiacei di cui 7 ospiti di Francesca e 2 di Franca.
Il giorno 24 luglio la Ditta Nucera di Sestri Levante ci ha gentilmente concesso l’uso di un suo mezzo di trasporto e di un trabatello per lo spostamento e la messa a dimora di due finestre “del non ritorno” (realizzate in modo tale che gli animali possano uscire ma non possano rientrare).
Le due finestre sono state costruite fisicamente da Mario, Edoardo e Emanuele Moggia che, con il supporto di F. della Ditta Nucera di Sestri Levante hanno anche montato l’impalcatura e lavorato per tutta la mattina affinché il tutto fosse completo.
Nel frattempo Eugenia e Franca ritiravano gli ultimi 6 pulcini (i più piccoli) che sono stati deliberatamente lasciati sino all’ultimo lì per garantire che fossero accuditi dai genitori sino a quando fosse stato possibile.
Questi 6 pulcini sono stati ricoverati: 3 da Eugenia e 3 da Mario che gli può assicurare un periodo in incubatrice.
Alla sera Eugenia e Franca tornavano allo scalo di Rapallo per verificare che tutto procedesse per il meglio e non ci fossero intoppi.
Il 25 luglio Eugenia e Franca sono tornate per verificare quanti capi fossero ancora presenti: ancora 8 piccioni in un vano e circa 30 nell’altro.
Sino al 30 luglio Franca e Luigi si sono recati due volte al giorno per due ore ad ogni turno per portare avanti il lavoro.
Domenica 30 luglio l'ultimo piccione usciva dal vano più grande.
Martedì 2 agosto Franca, Gian Luca ed Eugenia hanno messo in sicurezza tutti i varchi.
Il 3 ci incontreremo con il Sig. Termini delle FFSS per garantire che tutti i varchi siano piombati e lucchettati così che nessuno possa inavvertitamente far rientrare qualche piccione.
Le FFSS hanno dei progetti per quest’area.
Le FFSS avrebbero ricevuto un’ingiunzione da parte del Comune a chiudere i varchi di accesso per i piccioni.
Il 14 luglio senza informarci le FFSS hanno chiuso tutti i piccioni dentro (era già successo il dicembre scorso).
Un volontario se ne è accorto subito ed il venerdì sono stati riaperti due varchi.
Le FFSS, nella persona del sig. Termini, non erano intenzionati a collaborare concretamente se non lasciandoci carta bianca.
Dal 14 abbiamo effettuato decine di viaggi, guarda caso in treno, per raggiungere il luogo, abbiamo dovuto trovare un trabattello per fare il lavoro, abbiamo dovuto pagare il parcheggio della stazione per mettere a dimora una finestra del non ritorno perché non ci è stato concesso neppure il libero accesso al parcheggio durante le operazioni di sgombero piccioni! Le FFSS non hanno messo nulla a disposizione! In compenso ci siamo sentiti apostrofare telefonicamente dal sig. Termini come volontari Rambo o signore anziane... un vero signore che tiene alta la bandiera delle FFSS, complimenti!
Il Comune Mah…
Abbiamo telefonato alla Polizia Municipale per informarli (come espressamente richiesto dalle FFSS) della ns presenza lunedì mattina (24 luglio). Non sapevano neppure di cosa stessimo parlando.
Abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare intorno allo scalo merci: non abbiamo MAI incontrato nessun controllore che verificasse cosa stessimo facendo. E POI PARLANO DI TERRORISMO E SI DOMANDANO COME MAI ABBIA POTUTO SUCCEDERE UNA COSA PIUTTOSTO CHE L’ALTRA?
Una domanda al Comune: come mai nonostante il Comune, con i soldi dei contribuenti, investa migliaia di euro per la granatura con mangime medicato sterilizzante rivolto ai piccioni sono presenti così tanti pulcini proprio in zona interessata dal progetto di sterilizzazione?
L’Ovistop funziona perché noi lo utilizziamo con successo indiscusso su SML da due anni….